Vogliamo la laurea abilitante anche per Giurisprudenza
Destinatario
Ministro della Giustizia
Scala
Nazionale

Vogliamo la laurea abilitante anche per Giurisprudenza

Petizione lanciata da
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Ludovico Papalia
Pubblicata il 19/02/24

Mentre in tutta Europa si va verso esami sempre più equi, in Italia i laureati in giurisprudenza sono costretti a fare anni di pratica legale spesso sottopagata e sottoporsi ad un esame poco oggettivo e basato su una supposta conoscenza di ogni virgola di ogni materia, tutte insieme

Equità per gli avvocati: chiediamo che laurea sia abilitante.

L’esame di abilitazione all’avvocatura è un ostacolo ingiusto e iniquo che impedisce a migliaia di giovani di esercitare la professione forense.

Chiediamo che la laurea in giurisprudenza sia abilitante all’esercizio della professione forense.

L’esame di abilitazione all’avvocatura ha un tasso di bocciatura elevato: è basato su un programma di studi infinito, non chiaro e complesso (5 materie, di cui ti possono chiedere qualunque cosa!). Il tasso di bocciatura dell’esame di abilitazione all’avvocatura è superiore al 60%. Ciò significa che più della metà dei candidati non riesce a superare l’esame, anche dopo aver completato un corso di laurea di cinque anni e un anno e mezzo di tirocinio. Sono prove con criteri non oggettivi.

L’esame è triplo. I praticanti avvocati devono sostenere due esami (+ laurea) per accedere alla professione forense: un esame a semestre e un esame finale. Ciò significa che i praticanti avvocati devono superare tre esami separati, ognuno con una propria serie di requisiti e conoscenze, spesso unicamente astratte e nozionistiche, e programmi non chiari. E questo già solo per poter accedere all’esame di stato!

Proponiamo le seguenti soluzioni:

– Rendiamo la laurea in giurisprudenza abilitante all’esercizio della professione forense inserendo la pratica legale durante il percorso formativo

– Periodo transitorio: Abilitazione automatica di chi ha già svolto la pratica legale e superato con successo la prova di fine pratica

– in alternativa, creazione di un esame di abilitazione sul modello europeo e dei concorsi pubblici con
° possibilità di correzione oggettiva ed imparziale a risposta multipla (modello europeo di abilitazione consolidato)
° pubblicazione almeno 180 giorni prima della prova, come già avviene nei concorsi pubblici, di un database di 1000 domande e risposte uguali per tutta Italia dalle quali estrarre le 30 domande d’esame
° Programma d’esame basato sulla deontologia e il comportamento forense e non mera ripetizione degli esami nozionistici già superati con successo durante il periodo universitario

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