Premierato? No grazie! Ripristiniamo il proporzionale puro e le preferenze
Destinatari
Partiti opposizione, cittadini italiani
Scala
Nazionale

Premierato? No grazie! Ripristiniamo il proporzionale puro e le preferenze

Petizione lanciata da
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Pietro Tarantino
Pubblicata il 14/12/23

Occorre bloccare la riforma costituzionale del Premierato e proporre una controriforma che al contrario rafforzi ed applichi la Costituzione, ridando vera centralità al Parlamento, con una proposta che dal "basso" in 5 punti introduca il proporzionale puro in Costituzione.

Esiste un’elite di affaristi e lobbisti che in questo Paese vuole dare il colpo di grazia alla Costituzione imponendo la riforma costituzionale del Premierato. Si è trattato di un processo lento, iniziato con l’avvento del maggioritario (il Mattarellum), la successiva eliminazione delle preferenze (che ha consentito ai segretari di partito di “piazzare” i propri fedelissimi in sezioni elettorali “sicure”) ed ora si vorrebbe “chiudere il cerchio” con l’elezione diretta del Presidente del Consiglio, che comporterebbe l’accorpamento del potere legislativo con quello esecutivo nelle mani del cosiddetto “uomo (o donna) solo/a al comando”. Come sappiamo, a causa del ricorso smisurato ai decreti leggi e dell’abuso dei voti di fiducia da parte degli ultimi governi, il Parlamento ha via via visto ridotta la propria funzione legislativa. Inoltre, la continua approvazione di leggi elettorali sempre più “raffinate” ha solo prodotto la ricerca spasmodica di maggioranze che potessero rendere “stabili” i governi, a beneficio non della res-pubblica, ma della “res-privata”: lobbisti ed affaristi hanno da sempre maggiore facilità a interloquire con “meno” personalità, slegate dalla rappresentatività popolare e piazzate ad hoc.

In contrapposizione al Premierato si vuole proporre, quindi, la centralità costituzionale del Parlamento in cinque mosse:

1) costituzionalizzare il proporzionale puro come unica legge elettorale democratica che rispecchi fedelmente e nel modo più ampio possibile il pensiero del Paese (dei cittadini, oggi lontani dalla politica)
2) ripristinare le preferenze, affinché un cittadino possa eleggere direttamente chi andrà in Parlamento
3) impedire i “cambi di casacca”, che finiscono sempre per tradire il singolo voto espresso e favorire inciuci
4) abolire una camera per passare dal bicameralismo al monocameralismo, in modo da avere un’azione legislativa più rapida e incisiva
5) ripristinare il finanziamento pubblico dei partiti, in modo da slegarli dalla “ricerca” più o meno occulta di finanziamenti privati di lobbisti e affaristi (se si volesse, con le migliori tecnologie esistenti sarebbe facile “beccare parlamentari corrotti e comprati”).

Questi punti potrebbero diventare oggetto di una proposta popolare di riforma costituzionale che, se appoggiata da tutti i partiti di opposizione, innescherebbe un vero e proprio “risveglio democratico nazionale” e sconfiggerebbe questo tentativo di instaurazione di una “dittatura affaristica”.

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