Incentivare lo smart working per migliorare la qualità della vita e ridurre l’inquinamento
Destinatario
Governo italiano
Scala
Nazionale

Incentivare lo smart working per migliorare la qualità della vita e ridurre l’inquinamento

Petizione lanciata da
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Stefano Andreozzi
Pubblicata il 29/12/23

Lo smartworking può essere vantaggioso per i lavoratori, non ne riduce la produttività e può contribuire alla riduzione del traffico con risparmio economico, riduzione dell’inquinamento e spostamenti più agevoli per chi non ne può usufruire. Chiediamo al governo di incentivarlo concretamente.

Ogni giorno milioni di lavoratori si spostano per recarsi al lavoro in auto e/o con i mezzi pubblici consumando una considerevole parte del proprio tempo.
Le strade intorno alle principali città, e non solo, sono perennemente intasate avendo spesso raggiunto e superato la loro capacità ed è impossibile adeguarle, sia per ragioni economiche, sia per mancanza di spazio causando un aumento non trascurabile dell’inquinamento.
L’utilizzo massiccio dello smart working favorirebbe concretamente una fluidificazione del traffico, con vantaggi immediati importanti quali: diminuzione dell’inquinamento, riduzione dei tempi di percorrenza, disponibilità di un numero maggiore di parcheggi nelle città, minore affollamento dei mezzi pubblici.
Lo smart working contribuisce ad aumentare la qualità della vita perché consente di conciliare meglio le esigenze lavorative e familiari senza ridurre la produttività dei lavoratori e migliorando sensibilmente il bilancio familiare per i minori costi di trasporto.
Le imprese possono ridimensionare gli spazi utilizzati risparmiando su canoni di affitto, arredamenti, energia elettrica etc. e possono utilizzare parte di queste economie per dotare di strumenti e contribuire ai servizi (Internet, energia elettrica) necessari ai lavoratori.
I minori tempi di percorrenza, potrebbe rendere il trasporto pubblico più attrattivo e, adeguando l’offerta alla domanda, riducendo i costi in un settore perennemente in perdita.
Lo smart working potrebbe quindi, se opportunamente governato, innescare un circolo virtuoso che nel giro di pochi anni cambierebbe in meglio la nostra vita.
Bisogna cogliere quest’opportunità per non vanificare l’esperienza acquisita dalle amministrazioni e dalle imprese nel corso della pandemia: l’estensione dello smart working a milioni di lavoratori ha consentito di valutarne i vantaggi e di rilevarne le criticità implementando delle strategie organizzative per superarle.
Il governo dovrebbe elaborare un provvedimento che, anche attraverso un meccanismo di incentivi e penalizzazioni, impegni i datori di lavoro sia del settore pubblico, sia del settore privato,
-a individuare tutte le attività che possono già da ora essere svolte a distanza,
-a introdurre le innovazioni che consentano al maggior numero possibile di persone di lavorare a distanza incentivando la modifica dell’organizzazione del lavoro in modo da poter svolgere con questa modalità anche quelle per le quali al momento non è possibile.

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